Le unità di misura principali nell'elettrotecnica sono:
tensione (V) - espressa in VOLT (V) - esprime la caduta di potenziale elettrico esistente tra i due capi di un conduttore o utilizzatore
corrente (I) - espressa in AMPERE (A) - è il flusso di corrente che transita in un conduttore o utilizzatore
resistenza (R) - espressa in OHM (simbolo di omega) - sta a rappresentare la resistenza elettrica opposta al passaggio della corrente.
Nelle prime lezioni di elettrotecnica all'ITIS ci spiegavano questi primi rudimenti con il classico paragone idraulico. Considera cioè una botte piena d'acqua rialzata di qualche metro, immagina di porre un tubo tra la botte e terra. Quindi la differenza di potenziale o tensione è paragonabile all'energia potenziale che l'acqua nella botte possiede, cioè al dislivello della botte da terra. La corrente è il flusso di acqua o portata d'acqua che percorre il tubo. La resistenza è il tubo conduttore d'acqua che può essere di svariate qualità quindi con diverse resistenze al flusso d'acqua.
Ritornando all'elettrotecnica, c'è una legge primaria e fondamentale che è la legge di Ohm che dice in parole molto semplici:
un conduttore elettrico percorso da corrente elettrica provoca una caduta di tensione pari alla formula:
V = R x I
che è la stessa cosa che dire:
quando in un conduttore elettrico viene applicata una tensione elettrica provoca in esso un flusso di corrente pari alla formula:
I = V / R
Le batterie hanno una polarità + e - . Se vuoi metterle in serie per aumentare la tensione devi collegare il polo negativo di una al polo positivo dell'altra e collegare i restanti poli al tuo utilizzatore.