Ovviamente niente, cioè resta tutto spento.
Speravi di realizzare il moto perpetuo?
Sia l'inverter che l'alimentatore (non è un trasformatore) hanno un rendimento minore di uno, quindi occorre avere energia dall'esterno.
Immagina di avere inverter ed alimentatore in cascata, senza richiusura.
L'inverter assorbe, ad esempio, 100W dal suo ingresso 12Vdc, e ne fornisce 90W a 230Vac; l'alimentatore prende i 90W, e ne fornisce 80 a 12Vdc; in questa catena hai perso 20W (sono numeri per fare un esempio, ma abbastanza realistici).
E' ovvio che anche se richiudessi rapidamente l'anello, quindi con gli apparati già accesi e "lanciati", in brevissimo tempo tutto il sistema si spegnerebbe.
Solo nella ipotesi teorica di rendimenti unitari, impossibili, il sistema si autososterebbe, ma comunque non se ne può estrarre energia.
Comunque l'idea di richiudere i carichi come hai pensato, pur non essendo autosostenibile, è in realtà usata per ridurre i consumi proprio nelle fabbriche di apparati di potenza, inverter ed alimentatori, nella fase del collaudo.
Collaudare un inverter da 100KW richiederebbe un assorbimento dalla rete elettrica di almeno 110/120 KW, con un costo non indifferente, e tutta quella potenza andrebbe poi sprecata su un carico fittizio, solo per prova. Allora invece di un carico resistivo si mette un carico elettronico, che ritrasforma l'energia in tensione alternata che va in parte a rialimentare l'inverter in prova. Così invece di 110/120 KW si riesce a consumare magari solo 20/40 KW, comunque un bel risparmio ed anche meno calore generato.
Naturalmente è una complicazione che vale la pena solo per apparati molto grossi.
Sorry, non hai ancora inventato il moto perpetuo, prova ancora!