Una singola unità immobiliare deve avere per ragioni di sicurezza una alimentazione unica con un unico interruttore generale per evitare rinvii di corrente fra due impianti (casi che hanno fatto vittime, purtroppo!). Dalla 380V un elettricista farà derivare fra ciascuna fase e il neutro le varie utenze 220 monofase in apposito quadretto elettrico.
C'è da pagare questo è vero, ma l'Ente erogatore si trova con un impianto che eroga in tempi non controlalti correnti elevate che sballano la tensione in linea con rischio di disservizi e danni agli utlizzatori dell'abitazione e ai vicini.
E' lo scotto da pagare per chi si ostina a dimentcare le Leggi Fondamantali dell'Elettrotecnica e la Tecnologia di Produzione e distribuzione della energia elettrica. elettrodotti e rete di distribuzione sono realizzati per erogare corrente dalle centrali verso l'utilizzatore e non viceversa. Il cambiamento è concettuale, porta ad impianti con controlli sulla potenza (verso le smart grid e non solo, e si parla di apparecchiature con tonnellate di rame, ferro laminato, contattiere o elettronica di grandissima potenza) è stato già sentito in Germania del Nordovest dove il problema si è presentato per l'eccesso di energia eolica; l'investimento e i tempi di sviluppo (la tecnologia è in fase di sviluppo dal 2009) sono enormi tanto da attenuare drasticamante la convenienza economica della
"produzione incontrollata", investimenti che la ricca Germania farà progressivamente.
La Germania sta andando avanti con l'obiettivo di imporre la loro tecnologa e ripagarsi dei costi a spese dei paesi le cui decisioni politiche hanno distrutto la loro industria elettormeccanica come l'italia.
Per attenuare il problema nell'immediato futuro si dovrà far pagare a chi produce energia elettrica il costo del cambiamento degli impianti di distribuzione dell'energia, e autorizzare potenze di picco chi possono essere assorbiti dalla rete di distribuzione; monofase e trifase bassa tensione, in media tensione e, se la cosa dovesse crescere oltre i 10 MW in zone limitate, anche in alte tensioni.
Considerando che per uno "scherzo" del genere si dovrebbero cambiare 5-10 milioni di Euro di apparecchiature per ogni sottostazione di una certa importanza e 100.000-300.000 per ogni sottostazione di zona, la normativa e i costi vanno verso un ridimensionamento degli entusiasmi sulla produzione "distribuita"
Vi è stato un caso simile con potenze simili, dopo 2 anni i proprietari hanno staccato parte dei pannelli fotovoltaici perchè la linea (220V) aumentava di tesnione fino a 240 V e l'inverter riusciva a scaricare in linea meno del 70% della potenza massima di picco, viceversa i rischi di guasti degli elettodomestici erano fortemente cresciuti per la tensione verso i limiti superiori di funzionamento.
@Stefano: hai pienamente ragione!! Basta vendere il più possibile, anche quando non è il caso!